Il giardino giapponese
Nella cultura giapponese il concetto di giardino assume un significato ben diverso da quello che ha in Occidente. Noi lo consideriamo un luogo piacevole dove trascorrere parte del nostro tempo libero; in Giappone il giardino è un’oasi realizzata a immagine e somiglianza della natura, per il riposo dell’anima e per far suscitare emozioni negli ospiti.
L’arte dei giardini nell’arcipelago nipponico risale già al XI secolo in cui venne scritto il primo manuale per la progettazione di essi. Queste norme sono legate a principi religiosi che sono radicati profondamente nella cultura giapponese e ciò è la più grande differenza tra i modi di intendere il giardino in Occidente e in Oriente.
Le caratteristiche principali sono: un tema che deve caratterizzare l’intero giardino; l’asimmetria con la predominanza di elementi in numero dispari che però devono concorrere all equilibrio generale del giardino; inoltre sono importantissimi l’ordine e al contempo la semplicità; infine ogni elemento ha un suo preciso significato che però può variare a seconda della sensibilità di ciascuna persona.
Il giardino giapponese come lo conosciamo oggi nasce tra il 1333 e il 1568 con la nascita del giardino Zen caratterizzato da sabbia e rocce. In seguito tra il 1573 e il 1603 nasce il giardino del tè con la relativa celeberrima cerimonia. In seguito a un periodo lunghissimo di isolazionismo, il Giappone si apre al mondo con la conseguente influenza occidentale fino ad arrivare a oggi con l’uso nei giardini di materiali come il metallo e la plastica.
Vi sono diverse tipologie di giardino:
- I giardini interni che vogliono ricreare spazi naturali in aree limitate;
- I giardini isola e quelli da passeggio, i primi necessitano di spazi relativamente piccoli mentre i secondi necessitano di spazi grandi in quanto si propongono di essere come una serie di quadri in una galleria d’arte attraverso la frequente potatura di piante accuratamente selezionate
- I giardini da tè, sono divisi in due parti con un sentiero che li collega per portare gli ospiti alla stanza dedicata alla cerimonia del tè. Essa prevede una serie di movimenti e gesti da eseguire in silenzio con naturalezza e concentrazione, questa ha origini antichissime e si è tramandata di generazione in generazione fino ai giorni nostri.
Un discorso a parte merita il giardino Zen anche chiamato giardino secco. Gli elementi caratterizzanti sono: il desiderio di rappresentare la natura in uno spazio delimitato; la natura vista come protagonista assoluta e infine la grande simbologia che si cela dietro ogni elemento.
Questo tipo di giardino deriva dalla cultura giapponese tipicamente shintoista che codifica un determinato modo di pensare che influenza il modo di agire. Inoltre grande spazio è dedicato alla meditazione con la quale si può arrivare all’illuminazione.
Infine bisogna sottolineare la grande cura con cui si selezionano le piante del giardino, infatti si prediligono i colori vivaci, le forme strane e un portamento particolare come testimoniato dalla grande diffusione dei bonsai da essere disposti in una sezione del giardino a loro dedicata.