L’autunno ci regala atmosfere suggestive e “magiche” attraverso luminosità, colori, profumi e sapori caratteristici. Nell’ambiente montano questi elementi sono particolarmente esaltati, data la prevalente componente naturale nella quale la cultura montanara si è inserita rispettosamente fin da tempi antichi. Boschi, prati, pascoli e coltivi convivono armoniosamente con le parti selvagge, compreso l’ambiente delle quote più elevate che si sviluppa oltre il limite della vegetazione arborea e arbustiva.
Ne deriva un paesaggio armonioso, rispecchiante la natura autentica del territorio, ed espressione di equilibrata convivenza di Natura e fattore umano. “Vivere” un territorio significa osservarne le dinamiche e conoscere i prodotti tipici che esso esprime attraverso la sua cultura tradizionale. Vediamo dunque quali sono i principali.
Prodotto primario della Valle in questa stagione è la mela, frutto (botanicamente “falso frutto”) della specie Malus domestica appartenente alla famiglia Rosaceae.
Questo territorio ha ottima vocazione per la coltura del Melo, in quanto presenta gli adatti requisiti pedologici: terreno ben drenato, permeabile, senza ristagni idrici e con presenza di Calcio contenuta. Anche le esigenze climatiche sono soddisfatte in quanto il Melo è pianta da clima temperato-freddo: il “freddo” è indispensabile per il risveglio delle gemme dalla dormienza al sopraggiungere della primavera successiva (deve verificarsi un significativo accumulo di ore – somma termica – a temperature comprese fra 0 e 14 °C, con optimum intorno ai 7 °C).
Dunque non sono adatti ambienti con inverni miti, almeno per la coltura delle nostre varietà tipiche. Nei tempi passati la coltura del Melo era particolarmente sviluppata; oggi la produzione si esprime soprattutto con le seguenti varietà locali.
“Pum dla Lira”: appartiene al “gruppo” delle Renette, dà frutti di grosse dimensioni con forma conica e buccia gialla punteggiata, rugginosa nell’incavo del picciolo; si raccolgono in Settembre e hanno conservabilità non prolungata.
“Bugin”: ha buccia giallo-verde con deboli striature rosse; i frutti sono raccolti in Ottobre e completano la maturazione in inverno; molto durevoli, possono essere consumati fino alla primavera-estate dell’anno
successivo.
“Contessa”: dà mele di grandi dimensoni, a buccia gialla con deboli striature rosse; raccolte in Settembre, completano la maturazione in Ottobre.
“Bianco di Bogno”: deve il suo nome a Bogno, frazione di Coassolo Torinese. I frutti hanno buccia giallo-verde e polpa bianca, acidula e lievemente profumata.
“Rigadin”: varietà con buccia gialla striata di rosso, polpa piuttosto acidula e profumata, poco durevole.
“Coronei”: ha buccia ruvida gialla talvolta con striature rosse, polpa bianca acidula poco profumata.
Ricordiamo anche la “Mela ruggine” con buccia un po’ rugosa, interamente rugginosa, poco adatta al consumo fresco e invece ottima cotta in ogni tipo di preparazione.
Al Melo viene associato spesso il Pero, con produzione di frutti in generale limitata.
Altro prodotto locale che merita un posto d’onore è la Castagna, frutto della specie Castanea sativa (famiglia Fagaceae). Anche la coltura del Castagno è stata molto attiva nei tempi passati, sia per il frutto sia per la produzione degli assortimenti legnosi – travi, paleria e tavole di varie dimensioni – utilizzati per la costruzione delle case tradizionali: la pianta fornisce infatti un legno ottimo per impieghi esterni, essendo ricco in tannini e quindi assai durevole.
In questa stagione si raccolgono anche vari tipi di verdure, soprattutto cavoli, verze e zucche.
Sono prodotti a conservabilità prolungata, che pertanto vengono consumati anche durante tutto il periodo invernale.
L’Hotel Italia-Ristorante Berta, impostando l’attività generale e la sua cucina in particolare sulla cultura del territorio locale, utilizza e valorizza i prodotti tipici di qualità. La struttura, anche in virtù di una lunga esperienza, offre le valenze caratteristiche di ogni stagione attraverso la cucina e l’ambientazione, comprensiva di un suggestivo giardino con diversificazione degli spazi. Obiettivo: mantenere viva e feconda la cultura di questo bellissimo e particolare ambiente montano.